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 "Wunderkammern - Frammenti di contemporaneità"

 

Dal 20 marzo al 3 aprile gli spazi espositivi di Villa Sartirana hanno ospitato la mostra "Wunderkammern - Frammenti di contemporaneità" con installazioni artistiche di Carlo Guzzi, Simona Corbetta, Elena Redaelli e Paolo Negretti.
I quattro giovani artisti hanno trasformato Villa Sartirana in un luogo dove sentimento, magia e memoria galleggeranno in silenziosa sospensione meditativa. Uno spazio che, attraverso i molteplici linguaggi dell'arte contemporanea, rivela la più profonda essenza connessa alla sua storia, alle sue forme peculiari e, nel contempo, apre un varco di congiunzione col presente, proiettandosi verso il futuro.
Si tratta di un'operazione delicata, colma di silente poesia. In un contesto ormai saturo, continuamente bombardato da stimoli visivi ostinatamente ridondanti, Carlo Guzzi, Simona Corbetta, Elena Redaelli e Paolo Negretti scelgono una Via diversa, alternativa e coraggiosa, quella del "Vuoto che rivela il Pieno" ed è proprio l'evoluzione attraverso un cammino interiore il denominatore comune che ha condotto gli artisti, seppure perseguendo differenti Vie, a individuare in questa esperienza il punto d'incontro della loro poetica. Soggettivi sono i loro linguaggi, accomunati però da un'unica essenza. Nasce così un percorso unitario, composto da diversi frammenti lasciati dal loro passaggio, echi di voci passate, portatori di vissuti presenti, visioni verso espansioni future. Ciascuno ri-crea un mondo, una sua realtà, coniugandola con la più ampia dimensione universale che tutti ci abbraccia in un unico ampio respiro meditativo. Ecco allora svelato in parte il mistero delle WUNDERKAMMERN: le "Camere delle meraviglie" non sono altro che gli stessi spazi della Villa che prima sfuggivano ai nostri occhi ormai assuefatti dall'abitudine, ed ora riscoprono, con infantile stupore, la magia di luoghi trasformati da inconsuete presenze.
Nelle installazioni in mostra emerge la volontà di scardinare qualsiasi rigida impostazione mentale precostituita, eliminando schematismi spesso insiti in una visione del mondo sedimentata da influenze storico - sociali, nonché dalle convenzioni e dai luoghi comuni che imprigionano una più libera realtà della visione. Vivere questa esperienza può diversamente coinvolgerci rispetto alla soggettività dell'approccio di ciascuno, ma resta imprescindibilmente un luogo dinamico che apre nuove vie sul confronto storico, artistico e culturale. L'arte nasce spesso da piccoli vuoti e grandi silenzi.

 

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